Accenti

L’accento indica la vocale della sillaba che viene pronunciata con maggiore forza.

Nella lingua italiana esistono accenti grafici e fonici. L’accento fonico lo mettiamo durante la pronuncia delle parole e il grafico durante la scrittura.

L’accento deve essere presente nei seguenti casi:

  • quando  cade sull’ultima sillaba (parole tronche)

  • nelle parole monosillabe quando il significato di queste parole cambia a seconda della presenza dell’accento, secondo lo schema di seguito

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Per approfondire: http://www.sigmastudio.it/stile/trattamento-del-testo/uso-accento-grave-e-accento-acuto-negli-stampati.html

È preferibile scrivere do (prima persona del presente indicativo di dare) e soprattutto sto (prima persona del presente indicativo di stare) sempre senza accento: “Ti do ragione”, “Sto qui ad aspettarti”. 

La stessa indicazione vale per fa sta (terze persone del presente indicativo di fare e stare) e per gli avverbi qui qua, che non devono mai avere l’accento.


Accento grave o acuto?

L’accento ha due forme distinte per indicare suoni chiusi e aperti: 

  • «´» accento acuto (segno che va dal basso verso l’alto) 

  • «`»accento grave (segno che va dall’alto verso il basso) 

Ad eccezione della lettera “e”, tutte le altre vocali accentate si scrivono con accento grave (libertà, così, però, di più).


"è" (con accento grave)

per la terza persona del verbo essere e per molte parole, come "cioè”, “caffè”, “ahimè”, etc.


“é” (con accento acuto)

  • nel passato remoto (poté), 
  • nelle parole composte da "ché" ("perché", "affinché")
  • nelle parole composte da “tre”: ventitré, sessantatré, trentatré ecc.;
  • nelle parole composte da “re”: viceré ecc.;
  • in alcune parole monosillabe: sé, né, ché ecc.;
  • nella parola mercé 



Ricorda....mai confondere l'accento con l'apostrofo!

L'apostrofo indica una troncatura, cioè la "caduta" di una o più lettere alla fine di una parola.

Un errore classico è scrivere al posto di po', la forma troncata di poco.

Va usato l’apostrofo e non l’accento nelle forme dell’imperativo presente della terza persona singolare dei verbi andare (va’ troncatura per vai), dare (da’ troncatura per di), dire (di’ e non  che è un sostantivo che significa giorno), fare (fa’ troncatura per fai) e stare (sta’ e non stà) .

E soprattutto non va usato l'apostrofo come accento nelle maiuscole: se non sai come fare vai al paragrafo successivo.


NB Se hai un word processor con il correttore ortografico questo genere di errori può essere facilmente risolto.