L'istogramma delle frequenze dei voti degli studenti va letto considerando che il risultato finale, di interesse dello studente, era un valore binario tra approvato e non approvato. In pratica tutti i risultati al di sopra della soglia, delimitata dalla linea rossa tratteggiata (che sono circa il 60%) equivalevano al superamento della prova, gli altri al non superamento.

Non è quindi un caso che la distribuzione dei risultati assomigli molto ad una gaussiana, con il tipico andamento a campana, centrata leggermente al di sopra della sufficienza.
Potremo tradurre l'andamento in questo modo: qual è lo studente che si prepara da dieci quando ottiene lo stesso risultato preparandosi da sei?
Non è quindi un caso che il voto più frequente sia appunto il sei, il minimo per ottenere la sufficienza.

La distribuzione dei valori intorno alla sufficienza, via via meno frequenti più ci si allontana dal valore medio (che è anche la moda), può dipendere da una diversa capacità di autovalutazione degli studenti: alla sinistra abbiamo gli studenti ottimisti, che sperano in un test particolarmente facile (o che sopravvalutano le proprie competenze) e alla destra abbiamo gli studenti pessimisti, che temono un test particolarmente difficile (o che sottovalutano le loro competenze o addirittura che sono interessati ad acquisire delle Abilità Informatiche).

Si potrebbe arguire che questa tendenza è comune a tutte le valutazioni che, come il TAI, trasformano il test in un giudizio binario. E' necessaria una volontà ad apprendere che, per certe materie collaterali al percorso di studi (come per il TAI rispetto ai corsi di laurea della Scuola di Scienze Umane, Sociali e del Patrimonio Culturale), è tutt'altro che scontata.

Comunque questa è storia passata, ora gli studenti sono obbligati a svolgere le attività di ACK, fatta eccezione per gli studenti a ridosso della laurea.

Ultime modifiche: giovedì, 28 marzo 2019, 01:44