Care e Cari,
poiché ci sono evidentemente vari aspetti della vicenda covid, ho pensato di lanciare "stimoli" distinti (titolati in modo distinto).
Qui vi invito alla lettura del brevissimo editoriale di Marco Travaglio, di ieri (7 gennaio). Condivido in parte il suo pensiero. Ma desidero farvi osservare due cose, a proposito di "decreto-legge":
1) che anche Marco Travaglio, pur ostentando spesso una consumata e appassionata conoscenza del testo della Costituzione, sembra in realtà non "frequentarla" a sufficienza, se cita come articolo della Costituzione in tema di decreti-legge, quello che è invece dedicato al CNEL, collocato in altra "zona" della Costituzione. Sapete che io ripeto spesso che la conoscenza del diritto non equivale alla conoscenza mnemonica del numeri degli articoli delle leggi. Ma cadere clamorosamente sulla citazione di un numero di un articolo importante tende a dimostrare che il testo della legge (in questo caso, la Costituzione!) è "frequentato" assai poco (almeno in modo "diretto": siamo sempre alle solite ... è come argomentare sulla "divina commedia" dantesca, senza averla letta ("frequentata") con la "giusta attenzione");
2) se il primo punto rimane comunque un aspetto su cui possiamo pure sorvolare, la seconda cosa su cui vi invito a riflettere è l'interessante osservazione di Travaglio secondo cui è incongruo emanare un decreto-legge che prevede l'entrata in vigore della disciplina da esso recata a distanza di circa un mese e mezzo dalla sua emanazione.
A presto, MM