L'art. 23 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 ha previsto la possibilità di richiedere l'anticipo di una quota di TFS/TFR (entro i 45.000 euro) per i dipendenti pubblici che cessano o sono cessati dal servizio per collocamento a riposo, avendo raggiunto i requisiti ordinari per l'accesso alla pensione anticipata o alla pensione di vecchiaia, oppure avendo optato per l'accesso a pensione con la cosiddetta "quota 100".
Il chiarimento sul punto viene da una nota circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica, emanata in data 13 gennaio 2021.
Per ottenere tale anticipo, gli interessati devono presentare apposita richiesta - a partire dal giorno successivo alla cessazione del servizio - e ottenere una certificazione (dall'I.N.P.S. o dal datore di lavoro che eroga direttamente ai propri dipendenti il TFR/TFS) che attesti il diritto al trattamento di fine servizio e il relativo importo complessivo, con indicazione delle date di riconoscimento dei singoli importi annuali di prestazione o dell'importo in un'unica soluzione e del relativo ammontare. Tale certificazione deve essere rilasciata entro 90 giorni dalla ricezione della domanda da parte del neo pensionato.
E' pertanto evidente che, per consentire agli interessati un sollecito accesso al finanziamento, è necessario che tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti operino in sinergia, svolgendo in maniera tempestiva ed efficace le attività di competenza. In particolare, i datori di lavoro pubblici che si avvalgono dell'I.N.P.S. per l'erogazione devono adoperarsi per inviare a tale istituto, nel più breve tempo possibile, i dati necessari per la certificazione (in particolare i dati giuridici ed economici necessari al calcolo della prestazione), così come i datori di lavoro che erogano direttamente il TFR/TFS dovranno assicurare, tramite i propri uffici di competenza, la richiesta di certificazione. Il Dipartimento di Funzione Pubblica, al fine di coordinare le attività finalizzate alla massima funzionalità del sistema, ha attivato sul portale del lavoro pubblico una nuova piattaforma operativa su cui è possibile reperire tutte le indicazioni utili per gli adempimenti appena delineati.
Questa possibilità di anticipo riconosciuta ai pensionati dipendenti di una PA si inserisce in un processo di armonizzazione finalizzata a colmare una disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati. Le modalità di attuazione per la richiesta dell'anticipo sono state disciplinate con D.P.C.M. del 22 aprile 2020, n. 51 e successivamente è stato sottoscritto un Accordo Quadro, da parte del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con l'Associazione bancaria italiana, per il finanziamento verso l'anticipo della liquidazione dell'indennità di fine servizio comunque denominata, in adempimento al sopracitato art. 23, co. 2, decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.