PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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Il bando di concorso autovincola l’ente reclutante: il giudice amministrativo ha dichiarato illegittima l'esclusione dal concorso per l'accesso al pubblico impiego della candidata che aveva risposto in modo errato ad una domanda su una materia non espressamente prevista dal bando. Il bando, infatti, in quanto lex specialis del concorso, deve essere interpretato in termini strettamente letterali, con il conseguente obbligo per la PA di applicare le regole in esso contenute senza alcun margine di discrezionalità, in ragione sia dei principi dell'affidamento e di tutela della parità di trattamento tra i concorrenti, sia del principio che vieta la disapplicazione del bando quale atto con cui l'amministrazione si è originariamente autovincolata.
Il bando di concorso è la lex specialis della selezione che (auto)vincola lo stesso ente reclutante
TAR Lazio - sentenza 12934/2023 -
Decreto ministeriale sul framework dei comportamenti organizzativi: il ministro per la PA ha firmato un decreto che contiene il framework dei comportamenti organizzativi, utile per la valutazione delle competenze trasversali nell'ambito delle procedure selettive.
Bandi di concorso, via al framework delle competenze trasversali -
Principio dell’anonimato disapplicabile nelle prove pratiche dei concorsi: secondo il giudice amministrativo il principio dell'anonimato deve essere considerato in relazione alle sue finalità, ovvero tutela della terzietà di giudizio e della par condicio tra concorrenti. Perciò, se manca la concreta possibilità di interventi manipolativi o se l'aspetto della presentazione personale della prova pratica è parte integrante della valutazione, il principio dell'anonimato può essere disapplicato.
Anonimato ai concorsi: non per forza se la prova è pratica
TAR Lazio, sentenza n. 12565/2023 -
Non è ancora operativo l'obbligo di formazione per i datori di lavoro: l’obbligo di formazione in materia di sicurezza per i datori di lavoro, previsto dall’art. 37, comma 7, del d.lgs. 81/2008, come modificato dal d.l. 146/2021 non è ancora operativo: non è ancora stato posto in essere, infatti, l’accordo Stato Regioni di aggiornamento in materia formativa che avrebbe dovuto essere emanato il 30 giugno 2022.
Sicurezza, formazione dei datori di lavoro ancora in stand-by -
Modifiche al contratto pubblico durante il periodo di efficacia: il Consiglio di Stato, nell’interpretare l’art. 106 del d.lgs. 50/2016, relativo alla modifica di contratti già conclusi al ricorrere di determinati presupposti, afferma che i principi di correttezza, collaborazione e buona fede vigono anche nella fase esecutiva dei rapporti negoziali tra P.A. e privati. Tuttavia non è possibile che questi principi possano giungere a integrare specifici obblighi di rinegoziazione.
È possibile modificare il contratto pubblico durante il periodo di efficacia?
Consiglio di Stato, sentenza n. 7200/2023
RAPPORTO DI LAVORO
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Rapporto tra ferie e altre assenze: il Sole24Ore illustra i rapporti tra godimento delle ferie e l’assenza per malattia, festività, cassa integrazione, ricovero del figlio, periodo di comporto, preavviso, periodo di prova, congedo di maternità, congedo parentale e funzioni elettorali.
Il godimento delle ferie e il rapporto con altre assenze -
I trattamenti economici integrativi non possono trovare fonte nella contrattazione integrativa: nel pubblico impiego, la contrattazione integrativa non può prevedere l'istituzione di un trattamento economico che la contrattazione collettiva nazionale non prevede per i dipendenti. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 24807/2023, ha chiarito che solo quest'ultima può introdurre disposizioni in materia. Questa regola vige anche se il trattamento economico eventualmente riconosciuto al di fuori dei limiti imposti dalla contrattazione collettiva non determina un superamento dei vincoli di bilancio.
Pubblico impiego, i trattamenti economici integrativi devono sempre trovare riscontro nella contrattazione nazionale
APPALTI E ANTICORRUZIONE
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Anonimato garantito nella fase di valutazione dei progetti: l’ANAC, con la delibera n. 358 del 20 luglio 2023, ha chiarito che la regola dell’anonimato nei concorsi di progettazione, stabilita dal Codice appalti, deve essere garantita al momento della valutazione degli elaborati progettuali. Non è invece in contrasto con il principio dell’anonimato conoscere il nominativo dei concorrenti da parte della commissione giudicatrice al momento dell’accettazione dell’incarico, trattandosi di un dato necessario per rilevare eventuali conflitti di interesse.
Concorsi di progettazione, vige la regola dell’anonimato