01. IN CHE COSA CONSISTE E A CHE COSA SERVE LA TESI DI LAUREA

 

In che cosa consiste e a che cosa serve la tesi di laurea (considero la tesi di laurea magistrale, in quanto l'insegnamento fa parte dei percorsi didattici di lauree magistrali)

Direi così: la tesi di laurea consiste in uno scritto di analisi e argomentazione, da redigere a seguito di un lavoro di ricerca effettuato con metodo; effettuato in particolare con il metodo della "disciplina", o (se preferite) della "scienza" a cui è collegata la materia.

La tesi di laurea serve, quindi, in primo luogo (e in ogni caso) a sviluppare un tema con rigore metodologico (scientifico, per quanto riguarda la sostanza) e con rigore espositivo (per quanto riguarda la forma).

E' utile la tesi di laurea? Così concepita, la tesi di laurea è utile in quanto risulta evidentemente una prova molto formativa (a prescindere dalla materia o dal tema trattato), che ci insegna a comprendere come (con quali criteri, con quale metodo) ci dovremmo approssimare ad un tema che desideriamo o siamo chiamati a svolgere con serietà (il più possibile lontani dall'improvvisazione, dal pressapochismo, dal "tuttologismo", dall'azzardo, da vaghe impressioni, da espressioni senza verifica).

Assumendo come materia "l'ambiente e la sua tutela" e come scienza "il diritto", una tesi di laurea in diritto dell'ambiente va svolta quindi con lo specifico metodo giuridico.

L'ambizione e il fine non consistono quindi in un discorso di "contenuto materiale", per così dire. Per esempio, l'approccio giuridico non può rispondere alla questione se le onde elettromagnetiche (da apparecchi cellulari o altro) facciano o non facciano male. Invece, di fronte all'evidenza scientifica (della scienza medica e della scienza biologica) del fatto che le onde elettromagnetiche fanno male se si è investiti da esse oltre una certa misura (ipotizziamo), le risposte che deve dare la scienza giuridica (la ricerca giuridica, la tesi giuridica) riguardano la presenza o meno di una adeguata, coerente disciplina giuridica; la competenza ad approvare una tale disciplina (è preferibile che decida un organo tecnico o un organo politico?); le ipotesi di riforma normativa; e via dicendo. 

Il discorso rimane quindi essenzialmente giuridico e riguarda le migliori (più adeguate, più efficienti) soluzioni giuridiche per tutelare l'ambiente.