Cause di rifiuto della fattura elettronica da parte della PA

Cause di rifiuto della fattura elettronica da parte della PA

di Anastasia Maria Mele -
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Il Ministero dell'economia e delle finanze ha emanato, in data 22 ottobre 2020, un Regolamento recante l'individuazione delle cause che possono consentire il rifiuto delle fatture elettroniche da parte delle amministrazioni pubbliche: 

Decreto 24 agosto 2020, n. 132   (entrata in vigore: 6 novembre 2020)

Il Regolamento va a modificare il Decreto ministeriale 3 aprile 2013, n. 55 (Regolamento in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica da applicarsi alle pubbliche amministrazioni ex art. 1, commi da 209 a 213, della legge 24 dicembre 2007, n. 244). 

Tra le modifiche apportate rileva l'individuazione delle cause che permettono alle amministrazioni destinatarie di rifiutare le fatture elettroniche:

  • la fattura elettronica si riferisce ad un'operazione che non è stata posta in essere a favore del soggetto destinatario della trasmissione; 
  • omessa o errata indicazione del Codice identificativo di Gara (CIG) o del Codice unico di Progetto (CUP);
  • omessa o errata identificazione del codice di repertorio di cui al decreto del Ministro della salute 21 dicembre 2009; 
  • omessa o errata indicazione del codice di Autorizzazione all'immissione in commercio (AIC) e del corrispondente quantitativo da riportare in fattura; 
  • omessa o errata indicazione del numero e data della determinazione dirigenziale d'impegno di spesa per le fatture emesse nei confronti di Regioni e enti locali.

Il rifiuto della fattura è comunicato al cedente/prestatore unitamente alla causa del rifiuto. 

Le pubbliche amministrazioni NON possono comunque rifiutare la fattura elettronica nei casi in cui gli elementi informativi possano essere corretti secondo la procedura di variazione (per maggiori approfondimenti sulla procedura di variazione si vedano gli artt. 24, 25 e 26 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633).