Si segnalano alcuni pareri del Dipartimento della funzione pubblica relativo alla legittimità della corresponsione dei buoni pasto e del compenso forfettario per consumi energetici e telefonici in regime di lavoro agile:
Rimborso per consumi energetici e telefonici domestici
Quanto alla possibilità di corrispondere, sulla base di un accordo con le rappresentanze sindacali, una somma forfettaria a titolo di rimborso per consumi energetici e telefonici domestici affrontati per l'assolvimento degli adempimenti informatici connessi al lavoro agile , a parere del DFP, in mancanza di un preciso fondamento normativo o negoziale, la soluzione non risulta praticabile (Parere Funzione pubblica n. 77318/2020)
Buoni pasto in smart working
Il Dipartimento della Funzione pubblica, esclusa la natura retributiva dei cd. buoni pasto e nonostante la decisione contraria del Tribunale di Venezia (decreto n. 1069/2020: vedi commento), ha ribadito che il riconoscimento dei buoni pasto, "in assenza di specifiche previsioni ostative rinvenibili nella disciplina normativa e contrattuale vigente", rappresenta una decisione rimessa esclusivamente alle autonome scelte organizzative e gestionali di ciascuna amministrazione (Parere Funzione pubblica n. 55945/2020).
Ribadendo, quindi, che non sussiste un automatico diritto al buono pasto (Circolare esplicativa n. 2 del 1° aprile 2020 Ministro PA), "in mancanza di un consolidato indirizzo giurisprudenziale sul punto", il DFP ritiene che ogni amministrazione, nell'ambito della propria autonomia organizzativa e gestionale del lavoro, debba assumere le decisioni più opportune in relazione all’attivazione e alle modalità di erogazione dei buoni pasto "nonché all’attivazione di adeguate misure volte a garantire la verifica di tutte le condizioni e dei presupposti che ne legittimano l’attribuzione ai lavoratori".
Sul tema dei buoni pasto in smart working si veda anche il parere negativo del CODAU del 20 aprile 2020.