L'attività didattica e formativa ai tempi del COVID - 19: le nuove Linee guida previste dal D.P.C.M 2 marzo 2021

L'attività didattica e formativa ai tempi del COVID - 19: le nuove Linee guida previste dal D.P.C.M 2 marzo 2021

di Giulia Stornaiuolo -
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Con l'allegato 18 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 marzo 2021 sono state adottate le “Linee guida concernenti la completa ripresa delle ordinarie attività nelle istituzioni della formazione superiore per l'anno accademico 2020/2021”. Le sopracitate Linee guida, predisposte sulla base delle prime indicazioni fornite con nota ministeriale del 4 maggio 2020 e delle proposte della CRUI del 26 giugno 2020 e del 22 luglio 2020 sulle modalità di erogazione della didattica, accolte dal Comitato tecnico scientifico del Dipartimento della Protezione Civile il 24 luglio 2020, riguardano le modalità di svolgimento delle attività nel sistema universitario, per il primo semestre dell'anno accademico 2020/2021, attraverso l'individuazione di misure volte all’erogazione della didattica nelle aule universitarie.

Come si legge dalle premesse all'allegato, il periodo di emergenza sanitaria connessa alla pandemia da SARS-CoV-2 ha portato alla necessità di adottare importanti azioni contenitive che hanno comportato la sospensione temporanea di numerose attività. Tra i primi interventi adottati, con il D.P.C.M. del 4 marzo 2020, recante "Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”, sono stati sospesi i servizi educativi per l'infanzia di cui all'art. 2 del d.lgs 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. In questo senso, le Università hanno prontamente reagito con forza straordinaria al periodo di lockdown attivandosi tempestivamente a erogare lezioni, esami e sessioni di laurea in modalità telematica.

Ebbene, in vista della completa ripresa delle ordinarie attività, le istituzioni della formazione superiore sono chiamate oggi ad adeguare la propria programmazione al fine di coniugare lo svolgimento delle attività di ricerca e di didattica, garantendo tutti i servizi agli studenti, con le necessarie cautele, nel rispetto delle disposizioni dei protocolli approvati. Ove possibile, la didattica verrà erogata contemporaneamente sia “in presenza” sia “online”, delineando una "didattica mista" che possa essere fruita nelle aule universitarie ma al contempo anche a distanza. In particolare, tutti gli studenti avranno la possibilità di seguire le lezioni anche se non potranno essere presenti fisicamente negli Atenei, ad esempio i numerosi studenti internazionali che per motivi di mobilità non riusciranno ad arrivare per il primo semestre, così come i tanti studenti extraregionali e gli studenti con particolari patologie per i quali si sconsiglia la ripresa delle attività in presenza. La modalità “online” permetterà inoltre di ridurre la numerosità degli studenti e delle studentesse presenti nelle aule in modo da salvaguardare il distanziamento di sicurezza imposto dalle norme sanitarie. Gli studenti potranno quindi seguire i corsi interamente “online” o “in presenza”, e nel caso di classi numerose in modalità “mista” si potranno organizzare “sistemi di turnazione”. Le Università potranno altresì organizzarsi al fine di garantire in presenza tutte le attività laboratoriali, le esercitazioni e le attività esperienziali, parte integrante e imprescindibile di una formazione di qualità, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, adeguando le proprie strutture tecnologiche mediante l'impiego delle risorse assegnate dal Ministero a valere sul Fondo musicale e coreutica e degli enti di ricerca.

Per le attività universitarie, pur in presenza di specificità di contesto, restano validi dunque i principi cardini che hanno caratterizzato le scelte e gli indirizzi tecnici quali: il distanziamento sociale, la rigorosa igiene delle mani, personale e degli ambienti, la capacità di controllo e risposta dei servizi sanitari della sanità pubblica territoriale e ospedaliera. È necessario quindi prevedere specifiche misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione, igieniche e comunicative declinate nello specifico contesto delle Università, tenendo presente i criteri già individuati dal CTS per i protocolli di settore, anche facendo riferimento ai documenti di indirizzo prodotti da ISS e INAIL, ovvero:

a) il rischio di aggregazione e affollamento e la possibilità di prevenirlo in maniera efficace nelle singole realtà e nell'accesso a queste;

b) la prossimità delle persone (es. studenti, docenti, personale ecc.) rispetto a contesti statici (es. persone tutte ferme in postazioni fisse), dinamici (persone in movimento) o misti (contemporanea presenza di persone in posizioni fisse e di altre in movimento);

c) il rischio connesso alle principali vie di trasmissione (droplet e contatto) in particolare alle contaminazioni da droplet in relazione alle superfici di contatto;

d) la concreta possibilità di accedere alla frequente ed efficace igiene delle mani;

e) l'adeguata aerazione negli ambienti al chiuso;

f) l'adeguata pulizia ed igienizzazione degli ambienti e delle superfici;

g) la disponibilità di una efficace informazione e comunicazione;

h) la capacità di promuovere, monitorare e controllare l'adozione delle misure definendo i conseguenti ruoli.

Più nello specifico, le aule universitarie con “postazioni fisse” devono essere organizzate in file distanziate di 75-85 cm. Fermo restando l'obbligo di utilizzo della mascherina per tutto il tempo di permanenza nelle strutture didattiche, nelle aule con “posizionamento libero” delle sedute degli studenti, le postazioni devono essere collocate alla distanza minima di 1 m. Vi è di più, nelle aule con “postazioni fisse” è opportuno prevedere l’occupazione di postazioni alternate “a scacchiera” nel rispetto del distanziamento minimo di 1 metro, con un margine della misura di +/- 10%, in considerazione delle caratteristiche antropometriche degli studenti, nonché della dinamicità della postura.

Alle aule e agli spazi universitari aperti agli studenti devono essere applicate procedure di sanificazione quotidiane, secondo le indicazioni dell’ISS previste nella Circolare del Ministero della salute recante “Indicazioni per l'attuazione di misure contenitive del contagio da SARS – Cov- 2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti, interni) e abbigliamento”. Nelle aule deve altresì procedersi a "frequenti ricambi d'aria", prevedendo ad esempio l'apertura delle finestre ad ogni cambio di lezione e comunque non meno di 2 volte al giorno. In ogni aula, e negli spazi comuni, deve essere inoltre disponibile un dispensatore di soluzione idroalcolica per permettere l’igienizzazione delle mani nelle stesse aule didattiche.

E ancora, per ogni complesso didattico devono essere valutati i flussi di entrata e di uscita, gli spostamenti interni, le caratteristiche degli spazi comuni, e devono essere messe in atto misure efficaci per prevenire assembramenti al di fuori delle lezioni in aula. In particolare, è necessario programmare flussi ordinati di studenti, attraverso la predisposizione di vie di ingresso e di uscita definite e indicate attraverso esplicita cartellonistica, definire la capienza e le modalità di utilizzo di aree e servizi comuni e, qualora necessario, predisporre orari di inizio delle lezioni non simultanei per permettere flussi di studenti sfalsati temporalmente.

Per quanto riguarda il personale docente, tecnico, amministrativo e di ricerca, a seguito dell'entrata in vigore della legge 17 luglio 2020, n. 77, sono state fornite indicazioni dettagliate per il rientro in sicurezza dei dipendenti pubblici, ponendo l'accento sugli elementi di maggior rilievo della norma, quali la presenza del personale nei luoghi di lavoro non più correlata alle attività ritenute indifferibili e urgenti; la disposizione in esame consente quindi alle amministrazioni di prevedere il rientro in servizio anche del personale fino a oggi non adibito a queste ultime. Le Università definiranno le modalità per garantire al meglio la piena ripresa di tutte le attività coinvolgendo, nell'ambito delle ordinarie relazioni, le organizzazioni sindacali per l'ambito di competenza, come già anticipato con nota del Ministero dell'Università e della ricerca del 30 luglio u.s., prot. n. 2833. Si fa quindi rinvio, per le misure di sorveglianza sanitaria e l'organizzazione del lavoro, alle disposizioni di cui agli artt. 83 e 263 del d.l. 34/2020 e alla circolare del Ministro della pubblica amministrazione n. 3/2020.

Ancora, il D.P.C.M richiama la necessità di promozione di iniziative di informazione sulle misure di prevenzione e protezione adottate; in questo senso, le Università assicureranno adeguata comunicazione agli studenti, al personale docente e al personale tecnico amministrativo in modalità telematica (siti web, comunicazioni via mail, webinar dedicati, ecc.), anche attraverso una cartellonistica, chiara e ben visibile che aiuti nella gestione dei flussi in entrata e in uscita e renda evidenti le misura di sicurezza necessarie.

In conclusione, l’allegato richiama all'attenzione 5 regole per il rientro in sicurezza nelle aule universitarie, ovvero:

1. Divieto di accesso ai luoghi universitari nel caso in cui si avvertano sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore), fermo restando la responsabilità di individuale rispetto al proprio stato di salute.

2. Obbligo di utilizzo della mascherina per la protezione del naso e della bocca negli spazi comuni universitari (aule, laboratori, spazi comuni ecc.)

3. Osservanza delle indicazioni riportate sulla cartellonistica.

4. Obbligo di accomodarsi nelle sedute evidenziate da appositi segnali, di evitare gli assembramenti (soprattutto in entrata e uscita) e il contatto fisico.

5. Lavaggio frequente di mani o l’ utilizzo degli appositi dispenser di soluzioni igienizzanti per tenerle pulite, evitare il contatto con il viso e la mascherina.