SPM0015872 - DIRITTO EUROPEO DELL'AMBIENTE 2021-2022

In che cosa consiste e a che cosa serve la tesi di laurea (considero la tesi di laurea magistrale, in quanto l'insegnamento fa parte dei percorsi didattici di lauree magistrali)

Direi così: la tesi di laurea consiste in uno scritto di analisi e argomentazione, da redigere a seguito di un lavoro di ricerca effettuato con metodo; effettuato in particolare con il metodo della "disciplina", o (se preferite) della "scienza" a cui è collegata la materia.

La tesi di laurea serve, quindi, in primo luogo (e in ogni caso) a sviluppare un tema con rigore metodologico (scientifico, per quanto riguarda la sostanza) e con rigore espositivo (per quanto riguarda la forma).

E' utile la tesi di laurea? Così concepita, la tesi di laurea è utile in quanto risulta evidentemente una prova molto formativa (a prescindere dalla materia o dal tema trattato), che ci insegna a comprendere come (con quali criteri, con quale metodo) ci dovremmo approssimare ad un tema che desideriamo o siamo chiamati a svolgere con serietà (il più possibile lontani dall'improvvisazione, dal pressapochismo, dal "tuttologismo", dall'azzardo, da vaghe impressioni, da espressioni senza verifica).

Assumendo come materia "l'ambiente e la sua tutela" e come scienza "il diritto", una tesi di laurea in diritto dell'ambiente va svolta quindi con lo specifico metodo giuridico.

L'ambizione e il fine non consistono quindi in un discorso di "contenuto materiale", per così dire. Per esempio, l'approccio giuridico non può rispondere alla questione se le onde elettromagnetiche (da apparecchi cellulari o altro) facciano o non facciano male. Invece, di fronte all'evidenza scientifica (della scienza medica e della scienza biologica) del fatto che le onde elettromagnetiche fanno male se si è investiti da esse oltre una certa misura (ipotizziamo), le risposte che deve dare la scienza giuridica (la ricerca giuridica, la tesi giuridica) riguardano la presenza o meno di una adeguata, coerente disciplina giuridica; la competenza ad approvare una tale disciplina (è preferibile che decida un organo tecnico o un organo politico?); le ipotesi di riforma normativa; e via dicendo. 

Il discorso rimane quindi essenzialmente giuridico e riguarda le migliori (più adeguate, più efficienti) soluzioni giuridiche per tutelare l'ambiente.

Che cosa fare prima di iniziare il lavoro di tesi in diritto dell'ambiente.
01. Chiedersi in coscienza se si è a conoscenza delle nozioni giuridiche di base e delle nozioni fondamentali di diritto pubblico (interno, comunitario europeo e internazionale). Se non si è a conoscenza, leggere e comprendere bene l'esposizione di un manuale: preferibilmente (in quanto contiene nozioni di base e nozioni di diritto pubblico, assieme) G. Falcon, Lineamenti di diritto pubblico, edizione recente, Cedam, Padova
02. Leggere con molta attenzione e comprendere un manuale di diritto dell'ambiente, consultando costantemente la documentazione giuridica di riferimento. Si indicano qui, a scelta: 
[2016] B. Caravita, L. Cassetti, A. Morrone (curatori), Diritto dell'ambiente, il Mulino, Bologna, 2016
[2017] G. Rossi (curatore), Diritto dell'ambiente, IV ed., Giappichelli, Torino, 2017
[2018] A. Crosetti, R. Ferrara, F. Fracchia, N. Olivetti Rason, Introduzione al diritto dell'ambiente, Laterza, Bari, 2018
[2018] P. Dell'Anno, Diritto dell'ambiente, Cedam, Padova, 2018
[2020] N. Lugaresi, Diritto dell'ambiente, Cedam, Padova, 2020.
Inoltre, resta interessante anche se più datato il seguente libro introduttivo a concetti giuridici fondamentali di dritto dell'ambiente (è un piccolo libro e se ne consiglia la lettura):
[2013] F. Fracchia, Introduzione allo studio di diritto dell'ambiente, Editoriale Scientifica, Napoli, 2013.
03. Avere almeno qualche idea su come debba essere elaborato uno scritto di ricerca scientifica (già memori della cosiddetta tesi per la laurea triennale): testo, note a piè di pagina, citazioni, paragrafi, capitoli, parti, testatine, uso del corsivo, uso del grassetto, bozza di sommario, elenco bibliografico, elenco della documentazione, altri eventuali elenchi, ecc. Per acquisire questo genere di nozioni e per un utilizzo anche momentaneo, per risolvere eventuali dubbi redazionali, si indica di R. Lesina, Il nuovo manuale di stile. Guida alla redazione di documenti, relazioni, articoli, manuali, tesi di laurea, ed. Zanichelli, Bologna, ultima ed. 2009.
Inoltre, si rinvia a: "Come fare (bene) una tesi di laurea - L.Perini, M.Visentin - 20/21" https://elearning.unipd.it/spgi/course/view.php?id=1347  .

(Le mosse per avviare e sviluppare il lavoro)

01. Individuare il tema

02. Individuare le principali fonti giuridiche specifiche e preparare una prima bozza del relativo elenco

03. individuare i principali scritti specifici (non necessariamente solo giuridici) e preparare una prima bozza del relativo elenco

04. individuare ogni altro documento, atto, fatto che può essere rilevante per il tema trattato e preparare una prima bozza del relativo elenco

05. Elaborare una prima bozza di sommario (anche se molto scarno, all'inizio, va ugualmente bene).

06. Unire il tutto (bozza sommario, bozza elenco delle fonti (o della documentazione giuridica), bozza dell'elenco bibliografico, bozza dell'elenco che unisce altre cose) in un unico file word.

(sezione in fase di elaborazione: 7-12-20)

https://www.normattiva.it/

https://europa.eu/european-union/index_it

http://www.ittig.cnr.it/dogi/

http://meneghelligiuridica.cab.unipd.it/

https://bibliotecadigitale.cab.unipd.it/biblioteche/biblioteca-di-diritto-comparato

https://www.unipd.it/biblioteche-mediateche

modulo di richiesta libri alla biblioteca Meneghelli (http://meneghelligiuridica.cab.unipd.it/usa-la-biblioteca/contenuti-usa-la-biblioteca/proposte-dacquisto)

01. Per elaborare il testo e modificare e sviluppare costantemente il sommario e gli elenchi finali, utilizzare il file word indicato nel punto 06 del quadro precedente .

02. Format (semplificato). L'esperienza dei più recenti lavori di tesi (novembre 2020) mi induce a semplificare al massimo il format di stesura, che è il seguente:

Frontespizio

Indice-sommario

I.  (capitolo, utilizzando la numerazione romana e senza scrivere "capitolo". Se ci sarà una introduzione, prima del primo capitolo lo si deciderà alla fine, non all'inizio) (la numerazione dei paragrafi all'interno del capitolo con i normali numeri arabi)

II. (capitolo)

III. (capitolo) (non è necessario che i capitoli siano almeno tre: possono essere anche solo due; e possono ovviamente essere più di tre, senza un preciso limite)

IV. (conclusioni)

V. Elementi della ricerca, in elenco (qui figureranno sin dall'inizio gli elenchi in questo ordine: 1. Fonti; 2. Studi; 3. Siti internet. Motori di ricerca. Varie. (per le fonti, o elenco della documentazione; e per gli studi, o elenco bibliografico, procedere con l'ordine cronologico, almeno nella prima fase del lavoro; si vedrà poi, durante il lavoro, se seguire anche altro ordine, come l'ordine alfabetico, o l'ordine per tipo di fonte)