RESPONSABILITA’ DELLA P.A.
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Il CdS si esprime sulla responsabilità dell’amministrazione in caso di provvedimento illegittimo. Concetto chiave è quello per cui affinchè i comportamenti dell’Amministrazione possano determinare un risarcimento, gli stessi devono essere connotati da illiceità e non solo da illegittimità. Inoltre, “nel giudizio risarcitorio oggetto di valutazione è la complessiva condotta dell'Amministrazione, di cui il provvedimento costituisce solo un elemento, dovendo verificarsi se, nell'esercizio del suo compito di perseguimento primario dell'interesse pubblico, essa non abbia travalicato i limiti basilari entro i quali l'azione autoritativa deve essere contenuta”. Il confine tra l'azione amministrativa illegittima e quella illecita è segnato anche dall'elemento soggettivo, “la cui sussistenza si desume dalla violazione delle regole - di diligenza, buona fede ed imparzialità - cui l'apparato pubblico deve uniformare la sua condotta, tenuto conto del contesto complessivo in cui l'Amministrazione esercita la sua funzione”.
Cons. Stato, Sez. III, Sent., (data ud. 30/01/2025) 07/02/2025, n. 1003
PRIVACY
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Utilizzo in giudizio delle registrazioni delle conversazioni tra dipendente e datore - ci sono profili di violazione della privacy? In questo senso è opportuno analizzare il bilanciamento tra gli interessi in gioco: privacy e difesa in giudizio. Se, da un lato, il Garante ha ritenuto legittimo l'utilizzo della registrazione per difendersi da accuse legate al rapporto di lavoro, i giudici di merito hanno spesso individuato in tali condotte una violazione della normativa privacy e, di conseguenza, hanno dichiarato illegittima la decisione del Garante. La Suprema Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, statuendo che “l'uso di registrazioni non consensuali è legittimo per difendersi in giudizio, dando priorità a quest’ultimo diritto rispetto alla privacy. Naturalmente il giudizio di prevalenza di un diritto sull’altro deve essere collocato nel caso concreto, e non può ritenersi che il diritto alla difesa prevalga in assoluto sulla privacy”.
Cass. civ., Sez. I, Ord., (data ud. 12/07/2024) 16/09/2024, n. 24797 -
Contrasto tra la normativa privacy e le disposizioni del CCNL. Il tema principale è se i contratti collettivi possono disciplinare il trattamento dei dati personali dei lavoratori, anche in deroga al GDPR, oppure se debbano obbligatoriamente ed integralmente adeguarsi ad esso. Secondo la Corte di Giustizia Europea, il giudice nazionale ha il compito di verificare se le norme nazionali rispettano le condizioni e i limiti stabiliti dall’articolo 88 del GDPR, disapplicandole qualora risultino non conformi. I datori di lavoro, quindi, in qualità di titolari del trattamento dei dati personali dei dipendenti, sono tenuti a verificare la conformità degli accordi collettivi, e in generale di tutti i trattamenti di dati personali posti in essere, alla normativa sulla privacy.
Corte di Giustizia dell'Unione europea|Sezione 8 |Sentenza|19 dicembre 2024| n. 65/23
CCNL
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Determinazione dei compensi per lavoro straordinario e conciliazione con il nuovo sistema di classificazione professionale del personale delle università definito dal CCNL.
Il dettato contrattuale di cui all’art. 86 del CCNL comparto università del 16.10.2008 (lavoro straordinario), deve essere coordinato con le previsioni contrattuali vigenti inerenti agli istituti a contenuto economico. Più precisamente, tenuto conto di quanto stabilito al comma 2 dello stesso art. 86, per la quantificazione della misura oraria dello straordinario occorre fare riferimento alla tabella C2 del CCNL sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca del 6 dicembre 2022 (parte integrante del CCNL 18.01.2024), trasfusa anche all’interno del CCNL 18.01.2024.
Parere ARAN - CIRU73
RICERCA
- Al via consultazione per il decimo Programma Quadro UE per la Ricerca e l’Innovazione (FP10). Fino al 25 marzo 2025 è possibile compilare il questionario on line e dare il proprio contributo per il nuovo programma Horizon Europe. Università, al via consultazione per il decimo Programma Quadro UE per la Ricerca e l’Innovazione (FP10)