Con decreto ministeriale del 9 dicembre 2020 il Ministro per la PA ha adottato le Linee guida sul Piano organizzativo del lavoro agile e gli indicatori di performance.
Le linee guida intendono fornire "indicazioni metodologiche per il passaggio dalla fase emergenziale a quella ordinaria", in linea con quanto richiesto dall'art.14 della legge n. 124 del 2015, così come modificato dall'art. 263, comma 4-bis, del d.l. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio), il quale ha stabilito l'obbligo per le amministrazioni pubbliche di redigere entro il 31 gennaio di ciascun anno, sentite le organizzazioni sindacali, il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), come sezione del Piano della performance 2021-2023.
Sul "Portale della Performance" del Dipartimento della Funzione pubblica sono stati pubblicati due template per facilitare la compilazione del POLA:
- Template semplificato, riservato alle amministrazioni fino a 50 dipendenti
- Template ordinario, per amministrazioni con più di 50 dipendente (scarica Template LG-POLA Ordinario)
Le Linee Guida, che prevedono un'introduzione graduale del lavoro agile secondo una logica di scorrimento programmatico", individuano i contenuti minimi del POLA:
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Parte I - Livello di attuazione di partenza. Descrizione della situazione di partenza di attuazione e organizzazione del lavoro agile al momento della redazione del piano (baseline);
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Parte II - Modalità attuative. L’amministrazione sintetizza le scelte organizzative operate per promuovere il ricorso al lavoro agile (tra cui mappatura delle attività e formazione dirigenti e collaboratori);
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Parte III - Soggetti, strutture, processi e strumenti funzionali all’organizzazione e al monitoraggio del lavoro agile (descrizione sintetica delle interazioni);
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Parte IV - Programma di sviluppo del lavoro agile. Vero e proprio piano di attuazione e sviluppo del lavoro agile in 3 step: fase di avvio, fase di sviluppo intermedio, fase di sviluppo avanzato (gradualità).
INDICAZIONI PER I DIRIGENTI
I contenuti del POLA, soprattutto quelli riferiti alla programmazione e al monitoraggio degli obiettivi, devono essere disposti predisposti dai dirigenti (tra cui vanno intesi anche i direttori di dipartimento), che sono definiti "promotori dell’innovazione dei sistemi organizzativi".
Ai dirigenti è richiesto di adottare, in ottemperanza ai principi ispiratori del lavoro agile, un cambiamento di cultura organizzativa e di leadership caratterizzato dalla capacità di lavorare e far lavorare gli altri per obiettivi, di improntare relazioni sull’accrescimento della fiducia reciproca, spostando l’attenzione dal controllo alla responsabilità per risultati, con riferimento a tutto il personale (sia in presenza che in modalità agile).
Più concretamente, le Linee Guida affidano ai dirigenti i seguenti compiti:
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garantire ai lavoratori agili la parità di trattamento ai sensi dell’art. 14, l. n. 124/2015;
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mappare e reingegnerizzare i processi di lavoro compatibili con il lavoro agile;
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monitorare in modo mirato e costante, ponendo attenzione agli obiettivi fissati;
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individuare il personale da avviare in modalità agile;
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organizzare per i dipendenti in modalità agile una programmazione delle priorità e degli obiettivi lavorativi di breve-medio periodo, nonché verificare il conseguimento degli stessi.
Si ricorda che anche in caso di mancata adozione del POLA, a parte le eventuali responsabilità dirigenziali previste dall'art. 10 del d.lgs. 150/2009, il lavoro agile dovrà in ogni caso essere applicato ad almeno il 30% (anziché al potenziale 60%) dei dipendenti che ne facciano richiesta (ex art. 14, co. I, della legge n. 124/2015).
Per ulteriori approfondimenti sul lavoro agile si rinvia a:
→DOSSIER SMART WORKING NELLA PA (in continuo aggiornamento)